Ogni sei mesi il Parlamento è chiamato ad autorizzare la proroga delle missioni internazionali all’estero. E’ una occasione per fare il punto sull’andamento delle missioni e anche per parlare della politica estera e di difesa del nostro Paese.
Questa la mia relazione davanti alla Commissione Politiche UE
PARERE DELLA 14a COMMISSIONE PERMANENTE
(Politiche dell’Unione europea)
(Estensore: COCIANCICH)
Roma, 24 settembre 2014
Sul disegno di legge:
(1613) Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 1º agosto 2014, n.109, recante proroga delle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia, iniziative di cooperazione allo sviluppo e sostegno ai processi di ricostruzione e partecipazione alle iniziative delle organizzazioni internazionali per il consolidamento dei processi di pace e di stabilizzazione, nonché disposizioni per il rinnovo dei Comitati degli italiani all’estero, approvato dalla Camera dei deputati
La 14ª Commissione permanente, esaminato il disegno di legge in titolo,
considerato che il decreto-legge in conversione proroga, per il periodo dal 1° luglio al 31 dicembre 2014, la partecipazione del personale delle Forze armate e di polizia alle missioni internazionali e la prosecuzione degli interventi di cooperazione allo sviluppo e a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, e che esso reca, inoltre, disposizioni per il rinnovo dei comitati degli italiani all’estero (COMITES);
considerato che l’articolo 1, ai commi 1 e 4, rifinanzia la partecipazione alle missioni nei Balcani, tra cui la missione European Union Rule of Law Mission in Kosovo (EULEX KOSOVO), istituita nel 2008 con il compito di supervisionare il trasferimento dell’autorità dalle istituzioni kosovare provvisorie a istituzioni create in base a un accordo politico, nonché del mantenimento dell’ordine pubblico con l’istituzione di forze di polizia locali;
considerato che il comma 2 del medesimo articolo autorizza il finanziamento per la proroga della partecipazione militare alla missione ALTHEA dell’Unione Europea in Bosnia-Erzegovina, istituita nel 2004 per rilevare le attività della missione SFOR della NATO, sulla base della risoluzione n. 1551 delle Nazioni Unite, del 9 luglio 2004, con il compito di continuare a svolgere il ruolo specificato dall’accordo di pace di Dayton e di contribuire a un ambiente sicuro, necessario per l’esecuzione dei compiti fondamentali previsti dal piano di attuazione della missione dell’Ufficio dell’Alto rappresentante e dal Processo di stabilizzazione e associazione;
considerato che l’articolo 2, al comma 1, reca anche la proroga della missione EUPOL Afghanistan, istituita nel 2007, che persegue, attraverso lo svolgimento di funzioni di controllo, guida, consulenza e formazione, l’obiettivo di contribuire all’istituzione di un dispositivo di polizia civile afghana efficace ed efficiente e rispettoso dello Stato di diritto;
considerato che il comma 6 dell’articolo 2 autorizza il finanziamento della proroga alla partecipazione alla missione dell’Unione europea di assistenza alle frontiere per il valico di Rafah, EUBAM Rafah (European Union Border Assistance Mission in Rafah), istituita nel 2005 con il compito di assistere le Autorità palestinesi e la polizia locale destinata al controllo, nella gestione del valico di Rafah con l’Egitto, riaperto il 25 novembre 2005, dopo essere stato chiuso all’atto del ritiro israeliano dalla striscia di Gaza;
considerato che il comma 7 dell’articolo 2 autorizza il finanziamento della proroga alla partecipazione alla missione EUPOL COPPS (European Union Police Mission for the Palestinian Territories) in Palestina, istituita nel 2005 al fine di contribuire all’istituzione di un dispositivo di polizia duraturo ed efficace sotto la direzione palestinese, attraverso l’assistenza alla polizia civile locale, il coordinamento degli aiuti dell’Unione europea e degli Stati membri, e la consulenza su elementi di giustizia penale collegati alla polizia;
considerato che il comma 8 autorizza il finanziamento per la prosecuzione della partecipazione italiana militare alla missione EUMM Georgia, istituita nel 2008 al fine di garantire il monitoraggio dell’attuazione degli accordi UE-Russia dell’8 settembre 2008 in relazione ai processi di stabilizzazione, normalizzazione e di riduzione delle tensioni tra le parti, nei territori dell’Ossezia del Sud e dell’Abkhazia;
considerato che l’articolo 3, ai commi 1, 2 e 3, autorizza il rifinanziamento della partecipazione alla missione European Union Border Assistance Mission in Libya (EUBAM Libya), istituita nel 2013 con il mandato di fornire sostegno alle autorità libiche per sviluppare – a breve termine – la capacità di accrescere la sicurezza delle frontiere terrestri, marine e aeree, e per sviluppare – a più lungo termine – una strategia più ampia di gestione integrata delle frontiere;
rilevato che durante l’esame presso la Camera dei deputati è stato aggiunto un comma secondo cui, qualora la situazione di instabilità politica in Libia dovesse perdurare, il Governo dovrà riferire alle Camere sull’eventuale sospensione totale o parziale delle missioni di cui ai commi 1, 2 e 3;
considerato che il comma 4 dell’articolo 3 autorizza il rifinanziamento della partecipazione alle operazioni militari al largo delle coste della Somalia, anche nell’ambito della missione Atalanta dell’Unione Europea, istituita nel 2008 allo scopo di contribuire alla deterrenza e repressione degli atti di pirateria e rapina a mano armata commessi a largo delle coste della Somalia;
rilevato che durante l’esame presso la Camera dei deputati è stata aggiunta una disposizione secondo cui, entro il 31 dicembre 2014, la partecipazione dell’Italia alle predette operazioni sarà valutata in relazione agli sviluppi della vicenda dei due fucilieri di marina del Battaglione San Marco attualmente trattenuti in India;
considerato che il comma 5 dell’articolo 3 autorizza il rifinanziamento della missione dell’Unione europea EUTM Somalia (European Union Training mission Somalia), istituita nel 2010 al fine di contribuire al rafforzamento del Governo federale di transizione somalo, rafforzando le forze di sicurezza somale grazie all’offerta di una formazione militare specifica, nonché della missione EUCAP Nestor (European Union regional maritime Capacity Building), istituita nel 2012 con l’obiettivo di promuovere lo sviluppo nel Corno d’Africa e negli Stati dell’Oceano Indiano occidentale di una capacità autosufficiente di sicurezza marittima e di contrasto alla pirateria;
considerato che il comma 6 dell’articolo 3 autorizza il rifinanziamento delle missioni in Mali, tra cui le missioni dell’Unione europea EUCAP Sahel Niger, EUTM Mali e EUCAP Sahel Mali, istituite rispettivamente nel 2012, 2013 e 2014, in attuazione alla “Strategia dell’UE per la sicurezza e lo sviluppo del Sahel” adottata dal Consiglio dell’UE nel marzo 2011;
considerato che il comma 7 dell’articolo 3 autorizza il rifinanziamento della missione dell’Unione europea nella Repubblica centrafricana, denominata EUFOR RCA, istituita nel febbraio 2014, per una durata da quattro a sei mesi dal pieno dispiegamento operativo, al fine di contribuire a predisporre un ambiente sicuro per il passaggio alla missione internazionale di sostegno alla Repubblica centrafricana sotto guida africana;
considerato che all’articolo 5, durante l’esame presso la Camera dei deputati, è stata inserita una disposizione secondo cui, ogniqualvolta si impieghino, nel contesto internazionale, forze di polizia ad ordinamento militare, il Governo è tenuto a indicare al Parlamento se i militari in oggetto rientrano sotto il comando della Gendarmeria europea (Eurogenfor);
considerato che l’articolo 9, al comma 4, autorizza il finanziamento della partecipazione alle iniziative dell’Unione europea nel campo della gestione civile delle crisi internazionali in ambito PESC-PSDC, nonché ai progetti di cooperazione dell’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE) e di altre organizzazioni internazionali, al Fondo fiduciario INCE presso la BERS, e all’European Institute of Peace,
formula, per quanto di competenza, parere favorevole.
Roberto Cociancich